Martina Dal Cengio
Martina Dal Cengio si è formata presso l’Università di Padova, conseguendo la laurea triennale in Filologia italiana e la laurea magistrale in Stilistica e metrica medioevale e rinascimentale. Da novembre 2016 è dottoranda presso la Scuola Normale Superiore (Pisa) e da giugno 2017 è membro della Scuola dottorale confederale in Civiltà italiana (USI).
La sua ricerca dottorale è dedicata all’edizione critica e commentata delle Rime di Girolamo Molin, pubblicate postume a Venezia nel 1573. Molin, tra i protagonisti dei circoli di Venier e di Aretino, fu vicino all’esperienza dell’Accademia della Fama. Apprezzato da intellettuali come Bernardo e Torquato Tasso, Domenico Venier, Celio Magno e Sperone Speroni, Molin si deve riconoscere come una figura di passaggio fondamentale tra la lirica veneta di primo e secondo Cinquecento. Il progetto si propone anche di contestualizzare la poesia moliniana nello scenario culturale del veneto di metà XVI secolo, indagandone le reciproche influenze all’interno della propria koiné di riferimento, ma anche le contaminazioni dantesche, duecentesche, musicali e classiche.
Tra il 2017 e inizio 2018 Martina Dal Cengio ha svolto un periodo di ricerca a Venezia, sostenuto anche da un co-finanziamento dalla Fondazione Cini di Venezia con un progetto relativo alla connessione tra poesia e musica nella Venezia di metà Cinquecento. Da giugno 2018 collabora con il prof. Simone Albonico (Losanna) al progetto Lyra. Nel semestre invernale 2018-2019 è visiting phd scholar presso l'Italienzentrum sotto la supervisione del prof. Dr. Bernhard Huss.
Concentratosi soprattutto sul contesto veneto cinquecentesco, si è dedicata anche a Celio Magno, Sperone Speroni (di cui sta curando il Del gioco) e a Lodovico Dolce, di cui ha studiato la Vita di Giuseppe, poemetto fino ad ora non indagato dalla critica.