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Il santuario di San Casciano dei Bagni e le sue sculture

27.05.2024 | 18:15
Flyer Il Santuario di San Casciano dei Bagni e le sue sculture

Flyer Il Santuario di San Casciano dei Bagni e le sue sculture

CONFERENZA

Prof. Massimiliano Papini (Sapienza – Università di Roma) ed Emanuele Mariotti (Direttore degli scavi di San Casciano dei Bagni)

Introduzione e moderazione: Prof. Dr. Johanna Fabricius (Freie Universität Berlin)

In lingua italiana

Il sito termale di San Casciano dei Bagni, esteso con evidenze archeologiche per circa 5 ettari, si configura come un luogo di cura fin da epoca etrusca: arae, iscrizioni, ex voto in bronzo di varia epoca, ex voto monetali, ex voto vegetali etc., la topografia e le strutture stesse nella loro stratificazione, rivelano un luogo sacro con pratiche religiose e mediche, di cui la sorgente del Bagno Grande rappresenta il cuore. La sorgente, nel periodo romano, è circoscritta e protetta da un edificio quadrangolare, monumentale e con un ingresso tetrastilo: in epoca imperiale, una grande vasca sacra era al centro dell'edificio stesso, circondata da un portico a sei colonne, e destinata solo alla raccolta delle acque sacre e alla ricezione delle offerte. L’edificio romano è preceduto da strutture di epoca etrusca, poi dismesse col rito del fulmen condere all’inizio dell’età imperiale. È il momento in cui bronzi, grandi e piccoli, vengono ritualmente seppelliti nella vasca sacra. Il santuario vive con ulteriori fasi di uso e restauri fino all’inizio del V secolo d.C., quando, con l’avvento dell’era cristiana, viene ordinatamente smontato e seppellito. La memoria del luogo e l’uso delle acque persistono: ancora nel '600, un nuovo impianto termale e curativo è costruito sui resti antichi, giungendo fino ai giorni nostri. La seconda parte dell’intervento illustrerà i reperti scultorei prevalentemente in bronzo di destinazione votiva e di formati eterogenei rinvenuti nella campagna di scavo del 2022, che raffigurano divinità e devoti: si tratta di materiali riferibili a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., non oltre l’età tiberiana, anche in accordo con le iscrizioni talora presenti e con i dati stratigrafici. Inoltre, sarà presentata una nuova copia in marmo di Apollo Sauroctono, emersa nella campagna di scavo del 2023, con una riflessione sulle valenze del suo utilizzo all’interno del santuario.

Per la partecipazione in presenza o tramite collegamento digitale, si prega di registrarsi via e-mail (italzen@zedat.fu-berlin.de).

Zeit & Ort

27.05.2024 | 18:15

Aula 2.2058,
Freie Universität Berlin,
Fabeckstr. 23-25 (Holzlaube)