La presenza italiana nel Dodecaneso tra il 1912 e il 1948. Vortrag von Prof. Monica Livadiotti (Politecnico di Bari)
Einführung: Prof. Dr. Monika Trümper (Freie Universität Berlin)
In italienischer Sprache
In Zusammenarbeit mit dem Institut für Klassische Archäologie der Freien Universität Berlin
A seguito della guerra italo-turca del 1911, l’Italia entrò in possesso delle Sporadi meridionali, arcipelago dell’Egeo orientale che nel 1923, con il trattato di Losanna, divenne “possedimento” e parte del territorio nazionale. Prima di allora, l’attività italiana si era limitata al restauro e riadattamento di edifici esistenti o a poche costruzioni ad opera degli ingegneri del Genio Civile, ma dal 1923, con l’arrivo del Governatore Mario Lago, il Dodecaneso dovette dotarsi di strutture amministrative, come gli Uffici tecnici comunicali e la Regia Soprintendenza ai Monumenti e Scavi, con sedi distaccate in tutte le isole. A partire da quel momento vennero per altro realizzate molte infrastrutture, edifici pubblici e per l’Amministrazione nonché quartieri abitativi per gli italiani residenti. Si costruirono inoltre villaggi rurali, per lo sfruttamento delle risorse agricole e forestali, nonché strutture ricettive, alberghi e impianti termali. Rodi divenne sede del Governo delle Isole italiane dell'Egeo, sviluppando al contempo una marcata vocazione turistica; vincolato il centro storico per volere del Direttore della Missione archeologica, A. Maiuri, la nuova città italiana fu quindi costruita all’esterno della cinta muraria del XIV secolo. Il linguaggio architettonico prescelto per realizzare l’immagine della città coloniale dodecanesina sembra aver voluto costruire un’identità architettonica, un’immagine dello “spirito del luogo”, attraverso la fusione dei caratteri dell’Oriente islamico e mediterraneo con quelli dell’Occidente cristiano. Anche Kos, capoluogo dell’omonima isola, dopo una prima fase della fine degli anni ’20 in cui fu dotata di edifici pubblici, venne quasi integralmente ricostruita sulla base di un piano regolatore resosi necessario a causa del grave sisma del 1933. In questo quadro generale, ebbe un ruolo molto importante anche la ricerca archeologica, che accompagnò tutte le tappe della presenza italiana nel Dodecaneso a partire dalle prime esplorazioni di G. Gerola e G.G. Porro fino ad arrivare ad incidere significativamente, come nel caso di Kos, addirittura sulle scelte di pianificazione urbana.
Zeit & Ort
10.12.2018 | 18:00 c.t.
Freie Universität Berlin, Hittorfstr. 18, Hörsaal im TOPOI-Gebäude